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La Tana del Bianconiglio è anche un Rifugio per animali liberi che fa parte della Rete dei Santuari in Italia. Un’ organizzazione senza finalità di lucro che nasce con lo scopo di accogliere e mettere in salvo animali di ogni specie principalmente considerati “da reddito” la cui breve esistenza è destinata a cessare all’interno di un mattatoio. Oltre a restituirgli la libertà negata, l’intento del Rifugio è quello di mettere in contatto le persone con gli altri animali che lo abitano divulgando una visione basata sul rispetto del vivente, sull’autodeterminazione degli individui, sulla cura e riabilitazione di chi è nat* geneticamente con disabilità; sulla demolizione del sistema di produzione antropocentrico e specista che, utilizzando una gerarchia di dominio, sfrutta i corpi di chi è posto ai margini della società. Attraverso la loro conoscenza stimolare e rievocare quell’empatia tra specie che ha la capacità di porci nello stato animo di chi soffre, sia esso un animale umano o non umano.
Ogni animale che vive alla Tana del Bianconiglio ha la sua storia di ribellione e resistenza, è un individuo unico che come noi ha una sua personalità, prova emozioni, stringe rapporti sociali, sente ed evita il dolore.
Gli animali rifugiati convivono liberi, nel modo più naturale possibile e conforme alle proprie esigenze etologiche, e si riprendono ciò di cui sono stati ingiustamente privati: la loro vita. Allo stesso tempo diventano portavoce per tutti coloro che sono ancora in attesa di essere liberati da sfruttamento e sofferenza.

Dobbiamo svuotare le gabbie, non renderle più grandi.
Tom Regan

Qui di seguito troverete alcune delle storie degli abitanti del Rifugio:

Senia

Senia è una maialina diventata famosa a Siena grazie alla sua ribellione ed il suo salto verso la libertà da un veicolo che la stava trasportando al macello. Una volta catturata dagli agenti della polizia la sua vita era nuovamente in pericolo in quanto era stata riaffidata provvisoriamente ad altro allevatore. Grazie all’intervento immediato della Rete dei Santuari di animali liberi, che ha chiesto al Sindaco l’affidamento di Senia presso uno dei rifugi autorizzati, si è salvata e l’abbiamo accolta nella grande famiglia della Tana del Bianconiglio. Senia appena arrivata ha fatto un piccolo giro di perlustrazione è entrata nella sua nuova casetta di legno con tanta paglia calda e ci si è completamente immersa dentro fino a coprirsi il muso della serie “finalmente posso vivere in pace”!

Frida

Frida era utilizzata come fattrice in un allevamento a conduzione familiare. La sua vita era finalizzata a far nascere agnelli destinati al consumo umano. Per quattro lunghi anni ha partorito costantemente e si è vista portare via uno ad uno i suoi figli. In seguito ad un suo calo fisico, non essendo più utile, sarebbe stata anche lei mandata al macello. Nonostante la crudeltà e le violenze subite Frida, dopo poco tempo dal suo arrivo al Rifugio, ha mostrato fiducia e affetto nei nostri confronti, appena ci vede arrivare è una delle prime a correrci incontro e le piace molto ricevere carezze.

Clementina

Clementina è nata in un’allevamento biologico di mucche di razza Chianina dove gli animali in alcuni periodi dell’anno possono trascorrere del tempo all’aria aperta. Dietro questa apparenza si celano ugualmente abusi e violenze ed il finale per gli animali è sempre lo stesso.
La mamma di Clementina era considerata una balia, ovvero una mucca di razza frisona utilizzata come riserva di latte per i vitellini rimasti orfani o nati da parto gemellare. Trascorreva tutte le sue giornate legata e poteva vedere sua figlia soltanto tre volte al giorno, per un breve arco di tempo in cui Clementina veniva liberata con gli altri vitellini per bere il suo latte.
Clementina non essendo una chianina pura aveva per il suo allevatore un minore valore economico, ma il suo destino era lo stesso dei vitelli di razza: a sei mesi di vita sarebbe stata venduta nel Nord Italia ad un allevamento definito da ingrasso dove avrebbe trascorso altri sei mesi rinchiusa in un piccolo box fino al giorno della sua macellazione. “Bovino adulto” è questa la definizione che avrebbero trovato i consumatori sulle confezioni contenenti il suo corpo fatto a pezzi.
La mamma di Clementina è stata venduta e non abbiamo più avuto sue notizie.
Clementina siamo riusciti a salvarla ed ora vive libera nel nostro rifugio insieme al suo inseparabile amico Sirio.

Diana
e Bruna

Diana e Bruna erano state entrambe scartate dal loro allevatore perché le più piccole e deboli di due differenti cucciolate di suini. Sarebbero morte di fame e stenti o, nel caso fossero riuscite a sopravvivere, sarebbero state destinate al macello a sei mesi di età.
Sono molto legate l’una all’altra ma hanno due caratteri completamente diversi. Bruna è più riservata e diffidente, Diana è espansiva e adora farsi fare i grattini sotto la pancia. Entrambe esprimono emozioni e desideri con i loro occhi che sono profondamente comunicativi.

Dina
e Merlino

Dina e Merlino, una mamma e suo figlio sottratti alla catena di smontaggio. Dina era considerata una pecora di fine carriera, Merlino un agnello da carne, entrambi avrebbero viaggiato insieme nel luogo di non ritorno. Dal 2016 vivono liberi al rifugio, Dina nonostante lo sfruttamento subito e gli innumerevoli parti resiste, finalmente può stare acconto a chi ha di più caro al mondo. Non è raro trovarli riposare uno con la testa sull’altro.

Winnie

Winnie è stata trovata da una ragazza accanto ad un cassonetto della spazzatura, probabilmente abbandonata da chi l’ha acquistata in un negozio come se fosse un oggetto.
Dal 2019 vive al Rifugio libera e spensierata insieme ad altri conigli. Alla Tana Winnie nonostante le sue piccole dimensioni ha dimostrato grande forza e determinazione, non è un caso che dei tanti ripari a disposizione lei preferisce quasi sempre stare sul tetto.

Salvo
e Dali’

Salvo e Dali’ essendo maschi erano considerati non utili per la produzione di latte e a pochi mesi di vita sarebbero stati macellati. Dal 2019 vivono al sicuro e liberi al Rifugio sempre uniti dalla loro profonda amicizia. Entrambi sono estremamente curiosi e vivaci, quando arriva qualcuno a fargli visita lo seguono passo dopo passo per ricevere una carezza o trovare qualcosa da poter “rubare”.

Allegra

Allegra è nata al rifugio il 21 aprile del 2018. La sua mamma Eva era considerata una pecora di fine carriera, troppo debole ed esausta per continuare a partorire agnelli, per questo motivo il suo allevatore l’avrebbe macellata. Dopo qualche mese dal suo arrivo al Rifugio abbiamo scoperto che Eva era incinta ed è stato davvero emozionante vedere per la prima volta un’ agnellina nascere e crescere con l’amore ed il calore della propria mamma.
Eva purtroppo non c’è più, dopo quasi un anno dalla nascita di Allegra era arrivata allo stremo delle sue forze, e nonostante le nostre cure si è lasciata andare. Prima che morisse l’abbiamo rassicurata e fatto una promessa, che la sua agnellina avrebbe ricevuto tutto ciò di cui lei ed i suoi figli erano stati privati: una vita in libertà senza alcun sfruttamento e felice fino alla fine dei suoi giorni.

Argo

Argo è stato trovato ad Atene insieme alla sua mamma sorelle e fratelli abbandonato in una spiaggia. Francesca e Stefano, due volontari che erano lì in vacanza, appena trovati li hanno subito soccorsi e deciso di portarli in Italia per un’adozione sicura e metterli in salvo prima che gli potesse essere fatto del male.
Argo era l’unico dei 12 cuccioli che non aveva trovato accoglienza per questo motivo abbiamo deciso di prendercene cura noi. Dal 2015 vive insieme a tantissimi animali, adora immergersi nello stagno in compagnia delle maialine e rubargli le verdure, in particolare broccoli e pomodori.

Il Rifugio non riceve alcun aiuto o finanziamento se non quello di singoli privati.
E’ possibile sostenere gli animali rifugiati e dare la possibilità ad altri di salvarsi tramite:

Il rifugio si può visitare mandando un email all’indirizzo rifugiotanadelbianconiglio@gmail.com

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